L’amore italo- americano a Broadway commuove le “Francesche” della vita reale – La Voce di New York. I ponti di Madison County vince la sfida del musical. ![]()
Il Corriere della Sera invece scriveva che il bambino “avrebbe attraversato il deserto da solo dopo aver perso la famiglia”. Anche il sito di Al Arabiya. Ma la riorganizzazione coinvolge tutta la famiglia reale. Dopo 4 anni di successi e di repliche ininterrotte a Broadway. La rassegna organizzata da. Al cinema in famiglia; Al. ![]() Tutti i film in programmazione nel cinema Reale di Roma. Con orari aggiornati in tempo reale. Dopo Alla ricerca di Nemo, la Pixar si concentra su uno dei personaggi di quel capitolo. Con una Kelli O’Hara brava a marcare l'accento italiano senza trasformarsi in macchietta, tocca al cuore le tante donne in sala che si identificano con il personaggio. Peccato solo per un'imprecisione storica I ponti di Madison County vince anche la sfida con Broadway. La storia d’amore tra un’italiana emigrata negli States nel dopoguerra e un fotografo americano del National Geographic riesce a catturare gli spettatori al Gerald Schoenfeld Theater, tanto quanto in precedenza avevano fatto il libro, bestseller di Robert James Waller pubblicato nel 1. Clint Eastwood che aveva voluto a tutti i costi al suo fianco Meryl Streep. La forza . Ingredienti perfetti per il coinvolgimento garantito da parte del pubblico soprattutto se formato, come mi . Il tutto su uno sfondo ordinario, come potrebbe essere quello di una casalinga dell’Iowa divisa tra orto, cucina e chiacchiere con la vicina su figli e mariti, e un arco temporale assai breve, quattro giorni, che basta per. Da segnalare anche la scenografia, classicamente verosimile, alla Broadway, ma sottoposta a cambi continui e rapidi attraverso gli stessi attori che entrano sul palco portandosi appresso pezzi di scenografia in piena naturalezza. E sullo sfondo l’immutabile vastit. E perfino scena e pubblico talvolta si sovrappongono con i protagonisti che sfondano la linea ideale che separa i due piani mentre gli attori minori rimangono quasi sempre presenti ai lati della scena come pubblico ideale o coro greco silente. Non mancano luoghi comuni sull’Italia e gli italiani ma su cui si scherza bonariamente come quando il marito di Francesca ricorda “gli italiani pigri” incontrati quando si trovava in Italia come soldato durante la Seconda Guerra Mondiale, e dove ha conosciuto la futura moglie. Svista storica e culturale non di poco conto visto che allora il divorzio in Italia non era stato ancora legalizzato. L’attrice ogni tanto ci ricorda nelle movenze l’interpretazione di Meryl Streep al cinema che invece aveva creato la sua Francesca, per cui aveva ricevuto una nomination agli Oscar, sul ricordo di un’immigrata italiana sposata a un americano che durante la sua infanzia abitava nel suo stesso quartiere in New Jersey. Eppure, la O’Hara, quattro volte nominata ai Tony Awards, finisce per conquistarci comunque con quella sua voce da soprano che regala a Francesca quasi una tragicit. E le “Francesche” in sala finiscono per commuoversi. Appena si accendono le luci, mi chiedono se sono italiana. Forse una domanda che tenevano per s. Per poi dirmi che sono chi siciliana, chi bergamasca. E al loro fianco i mariti americani, contenti che dalle loro parti non siano mai passati affascinanti fotografi. Piani narrativi e reali che si incrociano anche a luci accese.
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December 2016
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